Ginevra:ONU

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sabato 29 gennaio 2011

Giovani e doping sportivo

Una squadra di calcio di serie C(attuale Prima Divisione),l'Atletico Roma, ha eseguito esami anti-doping su giovani delle sue squadre giovanili,prendendo in castagna tre giovani giocatori. La cosa è chiaramente preoccupante anche se non nuova.Gianni Rivera,attualmente responsabile del settore giovanile della Figc, ha fatto un lucido commento sul fatto e cosa la Figc sta organizzando per combattere il fenomeno.Tra le altre cose ha toccato un punto,a mio parere, importante:il ruolo della famiglia. Oggi sono sempre più i padri che spingono i figli oltremisura a tentare di emergere in campo calcistico,avendo come ovvia mira i notevoli guadagni. Chi ha occassione di assistere a partitelle di giovanissimi e ragazzi non può fare a meno di vedere genitori che quasi con la bava alla bocca incitano i figli anche a essere scorretti pur di vincere.In Italia c'è il mito della vittoria a tutti i costi anche a livello giovanissimi. Un tecnico delle squadre giovanili del Barcellona,invece, dichiarò recentemente che loro insegnano alle famiglie a chiedere ai figli al ritorno da una partita : "hai giocato bene?" e non "hai vinto?" .Questa è la differenza.Si capisce,poi, come la voglia di emergere e magari di non deludere un padre assatanato porti qualcuno ad avvicinarsi al doping.Purtroppo il fenomeno si estende anche ad altri sport ed in particolare al ciclismo come ho evidenziato in precedenti post. Lasciamo,quindi, giocare i ragazzi in santa pace secondo il proprio istinto e capacità senza forzature. Certo che se,poi, si vede un Materazzi giocare in serie A e in Nazionale allora è giustificato da parte di un ragazzino chiedersi:se è arrivato un brocco così ce la posso fare anch'io!.Ma senza doping,mi raccomando.
Ciao a tutti alla prossima e come sempre...forza Milan!!!   

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